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Correre di notte: i consigli dei professionisti

In occasione dei grandi Ultra Trail 2016, che hanno avuto inizio in agosto e che si corrono anche nelle settimane a venire, in prossimità dell'autunno, è importante fare il punto sull'impiego delle lampade frontali e adottare i migliori accorgimenti per correre di notte. Fred Bousseau – Trails Endurance Trails Mag

31 Agosto 2016

Running

Courir la nuit_UTMB 2016 © Rémi Fabrègues

La corsa in notturna è ormai consuetudine sempre più diffusa negli Ultra Trial emergenti, che implicano tempi di percorrenza spesso superiori alla durata del giorno (a volte richiedono di trascorrere anche due notti all'aperto), ma è anche una conseguenza legata alla stagionalità della pratica, che in certi periodi dell'anno deve far conto su giornate significativamente più brevi. In ogni caso si tratta di una pratica che non può essere basata sull'improvvisazione. Solo con l'esperienza, infatti, si possono acquisire gli automatismi necessari e familiarizzare con la propria attrezzatura.
Eccovi dunque una "decodifica" della pratica, con l'aggiunta di qualche consiglio dei professionisti.

Uno strumento di sicurezza e di fiducia

Courir la nuit_Seb Chaigneau©Pascal Tournaire

La lampada frontale è diventata uno strumento di sicurezza che dovrebbe essere sempre presente in fondo allo zaino, al pari della copertura di sopravvivenza e del telefono cellulare… Anche perché non si sa cosa possa succedere.
Ma provate anche a pensare che la notte può diventare una vostra alleata. Occorre tenerne conto e prepararsi per adattare la propria andatura in funzione del cambiamento della visibilità, fattore che potrebbe aumentare lo stress e far diminuire le vostre chance. Ecco perché è importante essersi preparati e allenati alle condizioni che si troveranno il giorno in cui si svolgerà l'evento sportivo.

Prepararsi in modo specifico a correre di notte, in tre fasi

Courir la nuit_SChaigneau_MGobert©Pascal Tournaire

Tutti gli atleti che possono vantare una buona esperienza concordano sul fatto che è indispensabile allenarsi a correre di notte, per diversi motivi.

  • Il primo è che, durante la preparazione, occorre adattare lo sguardo, il campo visivo e il modo di appoggiare il peso sul terreno,  e soprattutto che ci si deve appropriare di una dimensione psicologica importante. Infatti, il ritrovarsi sole/i al buio non fa parte di una dimensione innata nell'essere umano, e spesso genera paura, e uno stato di stress che occorre capire e dominare. La contropartita della corsa notturna è la scoperta di sensazioni nuove e diverse (la libertà, un senso di avventura maggiore, il silenzio, i possibili incontri e i rumori degli animali...), come spiegano Sébastien Chaigneau e Nathalie Mauclair.
  • La seconda fase, sottolineata da Maud Gobert, consiste nel costringere se stessi ad allenarsi anche con il cattivo tempo, cosa che non è sempre piacevole; ma correre sotto la pioggia o quando nevica permette di rendersi conto che non si può adottare l'abituale comportamento, e che i parametri cambiano. Occorrerà abbassare il capo un po' più del solito, per lottare contro gli elementi atmosferici, riducendo in conseguenza di ciò il proprio campo visivo, e quindi occorrerà prestare maggiore attenzione alla segnaletica lungo il percorso.
    Allenarsi con la nebbia, anche per breve tempo, può davvero essere un atout importante, perché in base alla densità del fenomeno si può andare incontro a delle sorprese. La nebbia crea sempre delle situazioni delicate e, se la si è già sperimentata in precedenza, la si domina più facilmente, o se si evita di caricarsi di un stress inutile.
    Con la fatica e con la perdita di punti di riferimento, a volte la nebbia può provocare perdita di equilibrio e anche mal di testa, per cui è necessario rallentare la sua progressione, senza farsi prendere dal panico.
  • Infine, l'allenamento notturno permette anche di testare e conoscere al meglio la propria attrezzatura. Non si può accendere per la prima volta la propria frontale il giorno della gara! Meglio provare prima le diverse modalità di illuminazione, regolare la chiusura della lampada, imparare a utilizzare vari pulsanti...

I consigli e le astuzie dei professionisti

Courir la nuit : conseils des pros

Corre di notte, dunque, non è un'attività che si possa improvvisare. Per aiutarvi nella pratica, e per risparmiare tempo in gara e nell'apprendimento, tre runner del Team Petzl vi svelano i loro trucchi

Nathalie Mauclair (vincitrice dell'UTMB 2015):
"Nella pratica del trail non bisogna trascurare questo aspetto: occorre sforzasi di fare allenamento di notte con la propria attrezzatura da corsa, per testare l'illuminazione, regolare il proprio passo e la velocità dei propri movimenti".

Sébastien Chaigneau (vincitore dell'Rock Hard 100):
"Quando si inizia a correre di notte, la cosa migliore è partire in tre o quattro su dei sentieri già percorsi in pieno giorno; è più motivante e ci si muove su un terreno familiare. In seguito sarà più facile corerre da soli, allungando gradualmente la durata dell'allenamento".

Maud Gobert (campione del mondo 2011):
"Se allenarsi di notte genera inquietudine, è meglio farlo nel lasso di tempo – tra i 30 minuti e un'ora – che precede l'alba, per eliminare lo stress provocato dal buio. Si potrà assistere al sorgere del sole, e per di più si avrà la sensazione di aver iniziato bene la giornata. "
Per evitare spiacevoli sorprese, quando la lampada sta nello zaino, controllate che il pulsante On/Off sia bloccato. L'accorgimento impedirà che qualsiasi gesto possa inavvertitamente provocare l'accensione della lampada, con il rischio di ritrovarsi poi con la batteria scarica nel momento in cui c'è bisogno di luce".

L'attrezzatura giusta

Courir la nuit_UTMB2016 © Lafouche

Petzl offre diverse soluzioni di illuminazione per il trail running. I modelli di lampada frontale più noti sono il NAO e il TIKKA RXP, dotati di sistema automatico e istantaneo REACTIVE LIGHTING molto efficiente.
A queste lampade si aggiunge la doppia opzione delle batterie ricaricabili e di quelle intercambiabili, che possono essere stivate nello zainetto (soprattutto se fa freddo).
Oggi la gamma delle lampade Petzl è arricchita da due nuovi modelli: il NAO+ (disponibile a partire da novembre 2016) e il REACTIK+. In entrambi i modelli si posono ad esempio impostare l'intensità e l'autonomia desiderata, direttamente dal proprio telefono cellulare, tramite una connessione Bluetooth.

Ma perché una lampada sia davvero performante, è importante poterla ricaricare fino all'ultimo momento e testarne le batterie un attimo prima della sua partenza, per controllarne la carica. Durante la gara, ricordate che a volte la notte il freddo aumenta, e che il freddo influisce sulla durata delle batterie.

Fate dunque delle uscite ben illuminate e delle buone gare, soprattutto con l'augurio che possiate provare piacere anche a correre di notte.

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