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Concorso fotografico: quando la passione dipende anche la luce

Il concorso "Petzl illumina il vostro quotidiano" vi davvero ispirato. In molti avete condiviso le foto del vostro quotidiano, ed erano tutte belle, le une come le altre. Quella di Daniel si è distinta per una combinazione di diverse passioni e ha rispecchiato quelle di molti di voi. Oggi l'autore ci svela la storia che sta dietro il suo scatto, e forse anche qualcosa in più…

16 Maggio 2017

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Daniel, potresti presentarti brevemente ?

Mi chiamo Daniel e vivo a Castellón (in Spagna). Nei giorni feriali lavoro nel settore dell'ingegneria elettrica e nel fine settimana faccio il fotografo. Uso la fotocamera quando arrampico, quando pratico la speleologia, l'alpinismo, il canyoning, lo sci… Ma mi piace molto anche leggere, e continuo a sviluppare le mie capacità personali. Attualmente sto frequentando due master, perciò non ho proprio il tempo di annoiarmi.

Raccontaci la storia che sta dietro la tua foto…

La foto è stata scattata durante l'esplorazione di "El Tunel", una grotta che si trova a Navajas (nella regione spagnola di Valencia). Il suo passaggio più stretto è appena più largo delle mie spalle, e costituisce una grande sfida psicologica per quanti vogliono avventurarvisi. Per sistemare i flash e il materiale fotografico, sono stato costretto a fare più volte il percorso di andata e ritorno attraverso quel passaggio. Nel corso di uno dei percorsi di andata e ritorno, sono rimasto bloccato per una buona mezz'ora, ma sono comunque riuscito a passare rimanendo calmo e concentrato, e utilizzando le tecniche giuste. La persona nella foto è Miguel, il mio fratello gemello. È stato fantastico averlo al mio fianco, però credo che, per diversi giorni dopo la nostra esperienza in grotta, abbia avuto il torcicollo. Detto questo, si tratta di uno speleologo esperto, come tutti i componenti dello speleo club GESAP di Segorbe, e inoltre stiamo parlando di un'attività che richiede una grande passione.

"Petzl illumina il vostro quotidiano". Che cosa ti ricorda questo slogan ?

Nelle uscite dei miei sport outdoor ho sempre usato le lampade frontali Petzl, soprattutto per la speleologia. Petzl è un marchio che rappresenta sicurezza, oltre che comfort e indimenticabili esperienze nella natura. Quando ci si avventura in un abisso per diverse ore (o per diversi giorni, o magari anche per una settimana), la propria vita dipende dalla lampada frontale; senza quella, là sotto non si riuscirebbe a sopravvivere. In speleologia capita di dover affrontare qualsiasi tipo di problema, ma un problema con la lampada, in un ambiente ostile come quello sotterraneo, può essere considerato tra i più seri.

Che ti accompagnerà a Chamonix ?

Vorrei che venisse mio fratello gemello, non solo perché è nella foto, ma anche perché mi ha aiutato molto agli inizi della mia passione per la speleologia. Se lo merita, e vorrei condividere questa esperienza con qualcuno che ne trarrà beneficio tanto quanto me. Noi due siamo una specie di squadra e crediamo che i sogni non abbiano limiti.

Cosa ti aspetti dal tuo futuro soggiorno a Chamonix ?

Il luogo di nascita dell'alpinismo è ancora capace di farmi sognare. Ci piacerebbe conoscere i dintorni, camminare sui ghiacciai, toccare le incredibili guglie di granito che s'innalzano verso il cielo e scalare alcune tra le vette più emblematiche. Sogno di vedere il mondo dalla cima del Monte Bianco, come lo hanno visto i pionieri dell'alpinismo. Ho letto molto sulle guide alpine, sulla spedizione francese all'Annapurna (Herzog, Lachenal, Terray, Couzy, Rébuffat), sulle diverse vie che danno accesso alla vetta del Monte Bianco e su tutte le cime circostanti. Anche se tutto questo può risultare un po' strettino in una permanenza di quattro giorni, vorrei anche fare un giro all'Aiguille du Midi.

Dove porterai la tua ACTIK CORE, dopo il viaggio a Chamonix ?

Penso che sia uno strumento super per andare in bicicletta o per la corsa in montagna. È anche facile da portare nella pratica speleologica e in arrampicata. Posso anche chiedertene due o tre in più? … ah, ah!

Cosa significa, per te, la parola "inaccessibile" ?

L'inaccessibile non esiste! Se esiste un accesso, un posto è per forza accessibile. O no? L'inaccessibile rappresenta una sfida, più che una cosa impossibile. Per citare Mallory, io vado in montagna perché "la montagna è là". Lo stesso discorso vale per altre attività all'aria aperta che costituiscono delle sfide: la speleologia, le acque vive, le corse di endurance… La differenza tra l'inaccessibile e l'accessibile è data solo da qualche lettera, da molta immaginazione, dal lavoro e dalla passione per la natura.

 

 

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