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Bepino alla Cima Uomo nelle Dolomiti a Brenta di Rolando Larcher e Michele Cagol

Rolando Larcher e Michele Cagol hanno aperto Bepino, una nuova via d’arrampicata sulla parete ovest della Cima Uomo (2543m) nelle Dolomiti di Brenta per ricordare il loro suocero Giuseppe Deavi. Successivamente la via è stata liberata dal nipote di Bepino e figlio di Rolando, Alessandro Larcher. Il report scritto dai tre protagonisti.

18 Ottobre 2021

Arrampicata su vie lunghe

Bepino è una nuova via aperta assieme a Michele Cagol, per ricordare una persona a noi cara: Giuseppe Deavi. Per noi Bepino è stato un suocero, un amico, un consigliere fidato; entusiasta della vita e sempre disponibile quando c’era da dare una mano. Purtroppo alla fine del 2019 se ne è andato con discrezione, coerentemente al suo modo di essere.

È consuetudine per noi scalatori ricordare le persone care con dei nuovi itinerari e questo mi fa pensare al percorso che ha portato alla nascita di questa nuova via: la chiusura di uno dei tanti cerchi aperti dalla vita.

Questo percorso è iniziato conoscendo Michele nella storica falesia della Vela, quando eravamo sbarbati e senza patente. Abbiamo incontrato due sorelle che sono diventate le nostre compagne. Tanti anni di vita familiare comune, di scalata, avventure e qualche spedizione. I figli, il lavoro, i pensieri, ma sempre l’arrampicata come magica valvola di sfogo. Fino a ritrovarsi nuovamente assieme: entusiasti e motivati per creare una cosa bella, per ricordare una bella persona. Due giorni di apertura in un luogo a noi familiare e con roccia adeguata allo scopo.

Infine il privilegio e la fortuna di avere un figlio (nipote per Michele) che segue le nostre orme e che per ricordare l’affettuoso nonno, si è aggiunto alla cordata per la salita in libera della via.

L’ultimo atto di questa storia, in un’inedita piacevole formazione. Raggiunta la cima, una bella e genuina commozione ci ha unito, consapevoli della chiusura di questo cerchio aperto tanti anni prima. Tutto questo mi fa ancor più capire che l’arrampicata non è solo uno sport, un’attività all’aperto, una grande passione, ma l’insieme di tutti questi elementi, un mix casuale chiamato vita.

Ciao Bepino!

di Rolando Larcher

 


BEPINO di Michele Cagol

Ci tenevo ad aprire e dedicare questa via a Bepino, perché è stato una delle persone più importanti della mia vita. Suocero sì, ma anche secondo papà (il mio l’ho avuto per troppo poco tempo), amico, preparato consigliere, aiutante e compagno di tante ore liete. Tutto quello che ho vissuto con lui vive e proseguirà dentro di me. L'aver vissuto questa esperienza alpinistica con Rolando e Alessandro è stato un valore aggiunto, perché il ricordo di Bepino ci ha uniti ed emozionati ancor più.


BEPINO MIO NONNO di Alessandro Larcher

Bepino era mio nonno, un nonno in gamba, posato e giovanile. Eravamo molto legati, c’è sempre stato per me ed era sempre felice ed entusiasta di potermi aiutare. Da lui ho imparato molto e nonostante non sia più qui con noi molto ancora imparerò; lui è vivo in noi che gli abbiamo voluto bene. Nella salita della sua via lo abbiamo sentito nel profondo, con il suo fare mite e le sue sagge parole a darci sostegno. Una volta raggiunta la vetta con papà e zio ci siamo uniti in un forte abbraccio, stringendoci per l’emozione e ringraziandolo per esserci stato.

 

Articolo del 18/10/2021 preso da Planetmountain.com

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